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ATR Trading: Come funziona l’indicatore ATR

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Ciao, io questo post sul blog ti voglio parlare dell’indicatore ATR e di come funziona, quindi di come deve essere usato per il trading online. Si tratta di un indicatore molto importante per l’operatività nel trading online

In modo particolare voglio parlare dell’ATR e della volatilità, infatti il concetto di volatilità è uno dei concetti più importanti da conoscere e la cui conoscenza deve essere padroneggiata se si vuole fare trading ed investimenti in modo serio sui mercati finanziari.

L’indicatore ATR è uno strumento molto valido per misurare in modo quantitativo la volatilità media di uno strumento finanziario in un determinato periodo di tempo. Quindi alla fine di questo post conoscerai i concetti che ci sono dietro questo indicatore, ma allo stesso tempo le tue conoscenze riguardo il concetto fondamentale della volatilità saranno drasticamente migliorate. Iniziamo!

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leva finanziaria

Iniziamo!

Indicatore ATR come funziona

Quindi parlando di Average True Range non si può fare a meno di parlare di volatilità. La volatilità è il motore della maggior parte delle strategie di trading, si tratta infatti di uno degli elementi a cui presto maggiore attenzione insieme al trend

Essere in grado di saper misurare e leggere la volatilità di un qualsiasi strumento finanziario, aiuta il trader a capire la natura, ovvero il carattere di un determinato strumento finanziario (quando parlo di strumento finanziario intendo i diversi tipi di asset su cui si può fare trading, se non sai di cosa sto parlando leggi questo post: I diversi tipi di strumenti finanziari).

Saper leggere e quindi interpretare la volatilità di uno strumento, da al trader la possibilità di trovare la sua strada per la costruzione di una strategia di trading sull’asset attenzionato.

Inoltre saper leggere la volatilità permette di relazionarsi meglio al rischio e quindi alla leva finanziaria da utilizzare (oppure non utilizzare), perché un mercato che risulta essere più nervoso e che si muove di più rispetto ad un altro mercato che si muove meno, necessita di essere trattato con il giusto rischio e quindi con la giusta leva.

L’indicatore ATR il cui acronimo significa Average True Range permette di leggere la volatilità dello strumento in modo univoco e numerico, semplificando di molto i compiti del trader. Iniziamo con la trattazione di questo argomento.

Storia dell’ATR

L’Average True Range (ATR) è un indicatore che misura la volatilità. È stato sviluppato da J. Welles Wilder, come per la maggior parte degli indicatori sviluppati da Wilder anche l’ATR è stato progettato tenendo conto dei prezzi daily per le materie prime.

Tuttavia si tratta di un indicatore molto utile che può essere utilizzato con qualsiasi strumento finanziario e su qualsiasi time frame.

Questo indicatore svolge la sua migliore funzionalità per lo studio della volatilità di un mercato o di uno strumento finanziario.

Risulta di fondamentale importanza comprendere il fatto che l’indicatore ATR in prima analisi non fornisce nessuna indicazione sulla direzionalità di uno strumento finanziario, ma solo sulla volatilità e sviluppo della volatilità.

Viene presentato nel 1978 da Wilder con il libro “New Concepts in Technical Trading Systems”. Nello stesso libro vengono presentati altri indicatori come il Relative Strength Index (RSI), l’Average Directional Index (ADX) ed il Parabolic SAR.

Questi indicatori sono stati già trattati, o verranno discussi a breve su questo blog.

Dal 1978 ad oggi di acqua sotto i ponti ne è passata, soprattutto se si considera lo sviluppo informatico dell’era del digitale. Nonostante tutto, a distanza di decenni, gli indicatori di Wilder hanno resistito al tempo rimanendo molto popolari.

Questo è possibile perché questi indicatori tendono a studiare la struttura di un mercato.

Basi matematiche dell’indicatore

Partiamo dalle basi per capire come è costruito matematicamente questo indicatore. Il primo concetto che bisogna conoscere è quello del RANGE.

Che cos’è il RANGE?

Il range è la misura dell’oscillazione dei prezzi intesa come H – L, ovvero intensa come la misurazione della fluttuazione dei prezzi tra il massimo meno il minimo, in modo particolare:

H = Higt (prezzo massimo raggiunto da un asset in un determinato periodo di tempo, esempio in un giorno l’higt è il massimo della giornata).

L = Low (prezzo minimo raggiunto da un asset in un determinato periodo di tempo, esempio in un giorno il low è il minimo della giornata).

Di conseguenza il RANGE è:

RANGE = H – L

Nell’immagine di seguito una grafica per rendere ancora più chiaro il concetto di range:

atr trading

Nell’immagine sopra si può vedere come il range di una barra, equivale al massimo H meno il minimo L per il periodo di contrattazioni messo sotto analisi. Una volta che è stato definito questo concetto, per continuare la trattazione dell’indicatore Average True Range (ATR) c’è bisogno di definire cos’è invece il true range.

Il True Range

Esistono diversi metodi per definire il True Range (TR) ovvero:

  1. Prezzo massimo meno prezzo minimo.
  2. Prezzo massimo meno il prezzo della chiusura della barra precedente (in valore assoluto).
  3. Prezzo minimo meno il prezzo della chiusura della barra precedente ( in valore assoluto).

La scelta del metodo del valore assoluto è stata fatta per ottenere solo numeri positivi, infatti nella sua formulazione Wilder era interessato a calcolare la distanza tra due punti intesa come grandezza, non la sua direzione.

Metodo 1: Se il massimo della barra in corso è superiore del massimo della barra precedente ed il minimo della barra in corso è inferiore del minimo della barra precedente, allora il range della barra corrente verrà utilizzata per calcolare il True Range. 

Metodo 2: Viene utilizzato quando si verifica un gap alla barra successiva alla precedente.

Metodo 3: Viene utilizzato quando si verifica una barra inside alla barra successiva alla precedente.

Nell’immagine di seguito un esempio dei 3 metodi di calcolo del True Range in base alle casistiche.

atr trading 1

Nell’immagine sopra i 3 diversi metodi per il calcolo del true range tradotti in un’immagine realizzata con affetto per la mia community. Ma andiamo ancora di più nel dettaglio.

Dopo un gap rialzista il True Range è uguale al valore assoluto della differenza tra il massimo della barra corrente e la chiusura della barra precedente.

Dopo un gap ribassista il True Range è uguale al valore assoluto della differenza tra il minimo della barra corrente e la chiusura della barra precedente.

Nella formazioni di una barra inside il True Range è uguale al valore assoluto della differenza tra il massimo della barra corrente e la chiusura della barra precedente.

Una volta capito anche il concetto del true range, allora sarà più semplice parlare di ATR, ovvero del calcolo della media dei true range per la studio della volatilità individuata in un determinato periodo.

Calcolo dell’ATR

Nelle piattaforme di trading di solito l’ATR viene calcolato di default con il valore di 14 periodi, tuttavia questo valore può essere modificato dall’operatore in qualsiasi momento in base alle esigenze.

L’Indicatore Average True Range (ATR) calcola in questo caso, ATR 14, la media del True Range delle ultime 14 barre realizzate. La formula matematica per il calcolo dell’ATR è la seguente.

L’ATR al momento del tempo t viene calcolato utilizzando la seguente formula:

atr trading 2

Utilizzando la formula per il calcolo della media aritmetica:

atr trading 3

L’indicatore  Average True Range (ATR) non è un indicatore che indica l’attuale direzione dei prezzi, ma un indicatore che riflette la volatilità di un determinato strumento finanziario.

La volatilità può essere spesso associata all’interesse/disinteresse che gli investitori hanno per uno strumento in un determinato periodo di tempo.

La realizzazione di grandi volumi sia in acquisto che in vendita contemporaneamente possono realizzare nella barra in corso un true range dal valore assoluto elevato, ma con prezzi di chiusura che non presentano una grande distanza tra loro.

Esempio di operazioni con ATR

Nell’immagine di seguito la rappresentazione dell’indicatore ATR realizzato su barre daily per l’asset Nasdaq 100.

atr trading 4

Si dice che il mercato azionario sale per scale e scende con l’ascensore, lo studio del comportamento dell’indicatore  Average True Range (ATR)  sull’indice americano NASADAQ 100  conferma questa ipotesi.

Nella realizzazione del grafico è stato utilizzato l’indicatore  Average True Range (ATR) calcolato a 14 periodi, quindi sulle ultime 14 barre realizzate dai prezzi di mercato.

Si può notare che in un mercato azionario dal bias prevalentemente rialzista come quello americano, l’indicatore in fase di mercato rialzista rimane su valori pressoché bassi e costanti, muovendosi in un range di volatilità.

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Mentre nei momenti in cui il prezzi prendono la direzione ribassista la volatilità aumenta, di conseguenza aumenta il valore calcolato dall’ Average True Range (ATR) creando nel grafico di calcolo dell’ATR dei veri e propri picchi di volatilità.

Fatta questa osservazione possiamo dedurre il fatto che l’aumento repentino di volatilità può essere associato ad incertezza o a fasi di mercato direzionali ribassisti.

Di conseguenza uno studio del range di volatilità medio può aiutare l’operatore nelle sue scelte, studiando appunto le variazioni di volatilità nel tempo e come queste possono influire sull’espansione e la direzione dei prezzi. 

L’indicatore Average True Range (ATR) risulta essere molto utile per lo studio della volatilità e dell’incertezza di uno strumento finanziario in un determinato momento, inoltre offre informazioni molto utili ed importanti per l’impostazione degli obiettivi di prezzo che vengono stabiliti nell’operatività.

Infatti se il trader decide di improntare la sua operatività utilizzando un time frame daily, per lo studio dello stop loss e del take profit sarà preferibile tenere in considerazione i livelli di volatilità medi, massimi e minimi di periodo per lo strumento finanziario che si intende utilizzare.

Infatti non tenere in considerazione questo importante fattore potrebbe trasformare una buona posizione o una buona previsione di mercato in un’operazione perdente, venendo risucchiati dal rumore di mercato.

atr trading 5

Nel grafico dell’immagine sopra si può notare come ad ogni cambio repentino di volatilità, corrisponde quasi sempre un cambio di tendenza del trend in atto. In quest’ottica l’ATR coadiuvato con altri strumenti può essere un ottimo suggeritore per un cambio di trend anche nel breve e medio periodo.

Take Profit e Stop Loss con ATR

Dato che questo indicatore misura la volatilità dell’asset messo sotto analisi, allora può essere molto utile per individuare i possibili livelli di take profit e stop loss dell’operazione.

In prima e più grossolana analisi, i livelli possono essere presi in considerazione sulla base della volatilità momentanea del mercato su cui si sta operando. Più nello specifico:

  • In momenti di bassa volatilità possono essere presi in considerazione fattori di moltiplicazione di 2, ovvero il valore dell’ATR moltiplicato per 2.
  • In momenti di alta volatilità possono essere presi in considerazione fattori di moltiplicazione di 3, 4 o ancora 5. Ovvero il valore indicato dall’ATR, moltiplicato per 2, 3 o 5.

Ovviamente i fattori di moltiplicazione non possono essere fini a se stessi, ma devono essere considerati anche al fattore rischio che si decide di assumere su ogni posizione.

Quindi se la volatilità di periodo risulta essere nella norma, il sizing ovvero il posizionamento della posizione può essere trattano con i valori che si scelgono per la normale operatività.

Mentre quando la volatilità aumenta o cresce in modo drastico, le size delle posizioni dovrebbero essere ridotte di conseguenza in modo tale da rientrare nei criteri di rischio decisi a monte per la propria operatività di trading.

Nell’immagine di seguito un esempio di quanto ho appena scritto:

atr trading 6

Nell’immagine sopra un esempio di come si può utilizzare un moltiplicatore dell’Average True Range (ATR), in questo caso specifico il fattore di moltiplicazione è stato di 5 data l’alta volatilità del periodo analizzato, per individuare possibili livelli di ingresso e di uscita dalle posizioni.

ATR per lo studio della volatilità

Risulta essere di fondamentale importanza il fatto che con l’aumentare della volatilità, è sempre preferibile moltiplicare il rischio di conseguenza.

Infatti il rischio e la prepotenza con cui si manifesta la volatilità in un determinato mercato finanziario, sono sempre connessi. All’aumentare della volatilità risulta essere sempre preferibile ridurre il rischio, e questo concetto è valido sia in ottica di trading speculativo che di investing per il lungo periodo di tempo.

Se per esempio la leva finanziaria che si utilizza per i periodi poco volatili è uguale a 1, mentre la volatilità del periodo individuata risulta essere il doppio come nel caso del grafico dell’immagine sopra, allora è preferibile ridurre la leva per esempio della metà, utilizzando una leva 0,5.

Nell’esempio dell’immagine precedente non è descritta una strategia vera e propria, ma solo dei livelli di vola misurati per mezzo dell’ATR.

Se non hai ben chiaro che cos’è la leva finanziaria ed in che modo può impattare sulla tua operatività, ti consiglio di leggere subito questo post:

Trading Investimenti e Leva Finanziaria: Tutto quello che devi sapere

ATR e trading system, filtro operativo

Ci tengo molto alla mia community e a tutte le persone leggono il mio blog, per questo motivo dopo un post sull’argomento già esaustivo come ne potete trovare davvero pochissimi in rete, ho deciso di dare ulteriori informazioni e di un livello ancora superiore entrando nel campo del trading algoritmico.

Un altro modo molto utile e performante per utilizzare l’Average True Range (ATR) è quello di filtro di volatilità nei trading system. I trading system possono essere sia automatici che semi automatici.

Che cos’è un filtro di volatilità o cos’è un filtro in generale nel linguaggio del trading quantitativo?

Si tratta di una condizione necessaria per permettere al trading system di attivare i trigger di ingresso e di uscita dalla strategia.

Per permettervi di comprendere meglio questo concetto, vi farò un ulteriore esempio su un grafico. Per comodità mantengo il grafico già utilizzato sul NASDAQ 100. Nell’immagine di seguito un esempio di come si può utilizzare questo indicatore come filtro per le operazioni di trading:

Le immagini dei grafici di questo post, sono state realizzate con la piattaforma di trading professionale ProRealTime.

Sei mai rimasto insaccato in un’operazione che ha poi sviluppato una forte volatilità nella direzione opposta da quella da te prevista?

Ok vediamo come possiamo ridurre questo problema.

Nell’immagine il nostro grafico a barre daily per l’asset NASDAQ 100, al quale è stato applicato un ATR 14. Per individuare i livelli di volatilità sopra la media ho utilizzato un piccolo stratagemma che uso spesso nella codifica dei miei trading system. Ovvero ho applicato una media mobile semplice a 200 periodi all’ATR stesso.

Applicando una media mobile a 200 periodi all’indicatore, non facciamo altro che permettere alla nostra piattaforma di trading di individuare la volatilità media registrata durante l’ultimo anno di contrattazioni (perché sono circa 200 le giornate in cui il mercato di riferimento è aperto durante l’arco dell’anno).

In questo modo diventa semplice ed intuitivo individuare i valori di volatilità che registrano un numero dell’ATR superiore alla media.

Quindi in una strategia che punta per esempio a comprare i rintracciamenti per mettersi nella direzione del trend, possiamo evitare le letture della volatilità superiore alla sua stessa media.

Nel grafico sopra si può a colpo d’occhio notare come l’utilizzo del filtro, avrebbe permesso al trader di evitare prima di tutto il crollo dei mercati azionari dovuti alla pandemia COVID-19, inoltre ci avrebbe fatto restare flat anche durante ulteriori forti correzioni ad alta volatilità che si sono verificate durante l’arco dell’anno.

In poche parole meno perdite, meno rischio e più profitto, con una selezione delle operazioni di trading più accurata.

Non bisogna mai dimenticare che un indicatore deve fare solo il suo lavoro, ovvere dare delle indicazioni.

Poi sta al trader renderlo un buon o un cattivo consigliere, non sono gli indicatori ad essere buono o cattivi ma è compito del trader formarsi per essere un pollo o un falco sui mercati finanziari.

Leggi il disclaimer in fondo ad ogni pagina di questo sito, per avere le idee più chiare riguardo i rischi che comportano i mercati finanziari.

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Buon lavoro,
– Ivan

P.S. Ho impiegato diverse ore a scrivere questo articolo al fine di condividere informazioni realmente rilevanti per te. Se hai apprezzato il mio sforzo ti chiedo il favore di condividerlo con i tuoi amici e parenti. E non ti dimenticare di di iscriverti alla lettera del lunedì, in modo tale da avere gratis il mio corso di trading ed investimenti. Grazie!

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