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Cos’è l’indice S&P500

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In questo post ti voglio parlare di cos’è l’indice S&P500. Questo post sul blog nasce da una domanda che le persone che mi conoscono mi e che sanno ciò che faccio mi pone in continuazione.

Infatti dopo che gli dico che io investo nel mercato azionario americano S&P 500 per il mio fondo pensione privato ed autogestito, ogni volta mi chiedono:

Ma cos’è questo S&P 500?

Ok, per questo ho deciso di rispondere in maniera definitiva una volta per tutte, mettendo nero su bianco di cosa stiamo parlando quando parliamo (scusa il gioco di parole) di S&P 500. In questo modo potrai tornare tutte le volte che vuoi qui sul blog, per ripassare i concetti che hai dimenticato o che non hai capito alla perfezione e rileggerli.

Ovviamente e come sempre ti ricordo che questi non sono consigli finanziari. Inoltre lascia che ti dica una cosa, se vuoi capire cos’è S&P 500 ma sei proprio a zero con la formazione e con l’educazione finanziaria, ti consiglio vivamente di leggere prima di tutto questo post

Definizione di Azioni o titolo azionario: Storia e metodo

Leggi prima il post sulle azioni, perché per capire cos’è S&P 500 è fondamentale. Se invece sei già informato sulla definizione e sul funzionamento delle azioni possiamo andare avanti.

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Iniziamo!

Cos’è l’indice S&P500

L’indice S&P 500, o Standard & Poor’s 500 Index, è un indice ponderato per la capitalizzazione di mercato delle 500 principali società quotate negli Stati Uniti. In sostanza all’interno del paniere delle sue 500 azioni, ci sono le migliori 500 aziende del panorama americano.

Non è un elenco esatto delle prime 500 società degli Stati Uniti per capitalizzazione di mercato, perché ci sono altri criteri che vengono tenuti in considerazione per la costruzione dell’indice. L’indice S&P 500 è considerato uno dei migliori indicatori della performance delle principali azioni americane, perché cercando di contenere sempre le migliori aziende al suo interno è un ottimo termometro dell’economia americana.

Per chi non lo sapesse l’intera economia dei paesi occidentali è fortemente trainata dall’economia degli Stati Uniti, un po’ come accade con la Germania che viene considerata la “Locomotiva d’Europa”. L’economia americana invece può essere vista come la “Locomotiva dell’intero occidente”, alcuni analisti la considerano ad oggi l’ago della bilancia per l’intera economia mondiale.

Di conseguenza conoscere S&P500 che rappresenta il termometro dell’economia americana, è una cosa necessaria per ogni tipo di investitore dal più piccolo al più grande.

Grafico storico S&P500

Cos'è l'indice S&P500
Andamento storico dell’indice S&P500. Immagine del grafico courtesy of: www.prorealtime.com

Nell’immagine sopra il grafico dell’indice S&P500 dal 1950 ad oggi. Il grafico è facile da interpretare, l’andamento di questo strumento finanziario è rialzista nel lungo periodo di tempo. Questo è stato possibile perché gli Stati Uniti da più di un secolo, sono la prima economia al mondo.

Le correzioni che si possono vedere sull’indice rappresentano le crisi economiche e finanziarie, che tutto il mondo ha dovuto affrontare nell’ultimo secolo. Ma nonostante le grandi crisi finanziarie, il mondo ha sempre saputo reagire con delle riprese molto più potenti delle crisi, permettendo all’indice S&P500 di registrare nuovi massimi negli anni.

Il grafico finanziario sopra è stato realizzato con una piattaforma di trading che si chiama ProRealTime, ma lo stesso grafico può essere plottato sul proprio monitor anche con altre piattaforme come gratuite come Tradingview. Per la scrittura di questo post ho scelto la prima perché permette di accedere ad una base dati che va molto indietro nel tempo, parte dagli anni 50′ ed arriva ad oggi.

Qualsiasi investitore, trader o aspirante tale deve avere e quindi scegliere la sua piattaforma per monitorare i grafici e gli andamenti della borsa. Altrimenti corre seriamente il rischio di rimanere fuori dai giochi.

Formula per il calcolo dell’S&P500

L’S&P500 nella sua costruzione matematica utilizza un metodo di ponderazione sulla base della capitalizzazione di mercato, ovvero fornisce una percentuale maggiore di allocazione nel suo paniere di azioni alle aziende che hanno una maggiore capitalizzazione di mercato.

Questo principio si basa sul fatto che un’azienda che ha raggiunto una maggiore capitalizzazione di mercato, è più importante e più solida di un’azienda con una capitalizzazione inferiore. Inoltre questo concetto di base deve subito far capire, che la ponderazione dell’indice delle 500 aziende non viene fatto con una divisione aritmetica (ovvero il tutto viene diviso esattamente per 500), ma la costruzione è ponderata.

S&P500 = Capitalizzazione di mercato dell’azienda / Totale della capitalizzazione dell’intero mercato

Formula di costruzione dell’indice

Leggendo la formula si può vedere che la determinazione della ponderazione di ciascun componente dell’S&P500, inizia con la somma della capitalizzazione di mercato totale dell’indice sommando la capitalizzazione di mercato di ciascuna azienda listata nell’indice stesso.

La capitalizzazione di mercato di una singola società contenuta nell’indice, viene calcolata prendendo il prezzo corrente delle azioni e moltiplicandolo per le azioni in circolazione dell’azienda stessa.

I dati riguardanti la capitalizzazione dell’indice o dei singoli titoli azionari, non sono un segreto a cui possono accedere solo gli addetti ai lavori ma sono disponibili anche per tutti noi comuni mortali. Infatti vengono pubblicate frequentemente sui siti di informazioni finanziari e ci risparmiano il lavoro di dover fare ogni volta questo calcolo.

In fine , la ponderazione di ciascuna società nell’indice viene calcolata prendendo la capitalizzazione di mercato della società e dividendola per la capitalizzazione di mercato totale dell’indice.

Come viene costruito l’indice

Per la costruzione dell’indice S&P500 vengono utilizzate solo le azioni fluttuanti, ovvero tutte quelle azioni che sono disponibili per la negoziazione al pubblico. Inoltre l’indice adegua la capitalizzazione di mercato di ciascuna società per compensare le nuove emissioni di azioni o le fusioni aziendali.

Il valore dell’indice è calcolato sommando le capitalizzazioni di mercato rettificate di ciascuna società e dividendo il risultato per un divisore. Il divisore è un’informazione proprietaria dell’S&P che purtroppo non viene rilasciata al pubblico.

Ma possiamo comunque calcolare la ponderazione che possiede un’azienda nell’S&P 500, questa ci può fornire delle informazioni molto preziose in quanto investitori. Il prezzo in borsa di un’azione può salire e può scendere, ed in base alla capitalizzazione di mercato del singolo titolo azionario possiamo avere indizi anche sulla direzione che potrebbe prendere l’indice generale.

Per fare un esempio, una società che pesa per il 20% sulla capitalizzazione dell’indice, per forza di cose avrà un impatto più importante sui movimenti di prezzo dell’S&P 500 rispetto ad una società che pesa solo per il 5%.

Un immagine rende meglio l’idea di mille parole, per questo motivo ho realizzato questo grafico a torta che rende subito chiare le idee sulla distribuzione percentuale per la capitalizzazione delle aziende nell’S&P500:

Cos'è l'indice S&P500 grafico a torta

Nell’immagine sopra il diagramma a torta della distribuzione per capitalizzazione dell’indice S&P500, in questo grafico sono rappresentate le quantità in denaro delle azioni contenute nell’indice. Si può subito notare che le prime 10 aziende (che sono quelle che ho indicato sulla parte destra del grafico) comprendono circa il 30% della capitalizzazione totale dell’indice.

Il 30% è una fetta molto grande dell’intero paniere e questo significa che l’andamento delle prime 10 aziende influenza in modo molto importante l’andamento dell’indice stesso. In modo particolare possiamo vedere che ad oggi aziende come Apple e Microsoft capitalizzano più del 6% cadauna.

Va da se il fatto che delle notizie importanti su queste società, che fanno muovere al rialzo e al ribasso il prezzo dei singoli titoli azionari Apple e Microsoft non possono fare altro che avere un forte impatto sull’indice generale. La stessa cosa ma in quantità inferiore è valido per tutte le prime 10 aziende in classifica per capitalizzazione.

L’S&P 500 è uno degli indici americani più quotati perché rappresenta le più grandi società quotate in borsa negli Stati Uniti. L’S&P500 si concentra sul settore delle aziende cosiddette large cap del mercato statunitense. Si tratta di un indice ponderato per il flottante, il che significa che le capitalizzazioni di mercato delle società sono rettificate dal numero di azioni disponibili per la negoziazione rivolta al pubblico.

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Limiti dell’S&P500

Uno dei limiti dell’S&P500 e di altri indici ponderati per la capitalizzazione di mercato, emerge quanto i titoli contenuti nell’indice diventano sopravvalutati ovvero quanto il prezzo che segna il mercato per i singoli titoli non risulta essere giustificato dai dati fondamentali di mercato.

Come abbiamo visto nel grafico a torta sopra, all’interno dell’indice ci sono dei titoli che hanno un peso molto importante (per esempio Apple con oltre il 6%). Di conseguenza se il prezzo del singolo titolo diventa molto sopravvalutato, il movimento dell’indice complessivo ne risente nelle fasi in cui esplode la volatilità.

Non bisogna mai dimenticare che l’aumento della capitalizzazione di una singola società, non è necessariamente indicativo di dati fondamentali buoni ed in crescita. Infatti il valore della capitalizzazione di un’azienda riflette l’aumento del valore del titolo rispetto al numero di azioni che ci sono in circolazione per lo stesso.

Di conseguenza, gli indici a parità di peso sono diventati sempre più popolari per cui i movimenti dei prezzi delle azioni di ciascuna società hanno un uguale impatto sull’indice. E l’S&P pur essendo il più importante indice azionario non rientra in questa categoria.

Per capire in che modo le azioni sottostanti influiscono sull’indice S&P, i singoli pesi di mercato devono essere calcolati dividendo la capitalizzazione di mercato di ciascuna società per la capitalizzazione di mercato totale dell’indice. Di seguito è riportato un esempio per il calcolo della ponderazione del singolo titolo Apple all’interno dell’indice:

  • La capitalizzazione di mercato totale dell’S&P500 è di circa $ 40,15 trilioni a gennaio 2022, che è la somma delle capitalizzazioni di mercato per tutti i titoli dell’indice.
  • Apple Inc. ha riportato 16,71 miliardi di azioni ordinarie di base emesse ed in circolazione nel deposito annuale di ottobre 2021, con un prezzo delle azioni di $ 173 al 15 febbraio 2022.
  • La capitalizzazione di mercato di Apple è di $ 2,82 trilioni (16,32 miliardi moltiplicato per $ 173) a febbraio 2022. I $ 2,82 trilioni vengono utilizzati come numeratore nel calcolo dell’indice come mostrato nella formula esposta in precedenza
  • La ponderazione di Apple nell’indice era di circa il 7%, ovvero 2,82 trilioni di dollari divisi per 40,15 trilioni di dollari. Come abbiamo visto nel grafico a torta, oggi la capitalizzazione è del 6,65% e questo denota la variabilità del peso delle azioni all’interno dell’dell’S&P500.

In generale, maggiore è il peso di mercato di una società maggiore sarà l’impatto sull’indice di ogni variazione dell’1% del prezzo di un’azione.

Altre informazioni su S&P500

Questo indice si chiama S&P500 per motivi legati alla storia della sua creazione, infatti il primo indice S&P fu lanciato nel 1923 come progetto congiunto dello Standard Statistical Bureau e della Poor’s Publishing. Il primo indice copriva 233 società in 26 diversi settori di interesse. In seguito nel 1941 le due società si unirono per diventare Standard and Poor’s  che oggi è anche una delle maggiori agenzie di rating.

L’indice S&P500 è uno degli indici più utilizzati per il mercato azionario statunitense, più in generale è il punto di riferimento per il mercato azionario nel mondo. Queste 500 società rappresentano le società più grandi e più capitalizzate degli Stati Uniti.

Il paniere delle aziende quotate va dalle società di tecnologia e software alle banche e ai produttori di beni di consumo. Anche se l’indice è stato creato da una società privata, l’S&P500 è diventato un parametro popolare per la performance dell’economia del mercato generale.

Una società quotata in borsa per essere inclusa nell’indice S&P500, deve avere sede negli Stati Uniti d’America ma non solo. Infatti l’azienda deve soddisfare determinati requisiti di liquidità e capitalizzazione di mercato, deve avere un flottante disponibile al pubblico di almeno il 10% delle azioni e avere utili positivi negli ultimi quattro trimestri.

Questo rende l’indice S&P500 una contenitore di titoli, contenente la classifica delle 500 migliori aziende Statunitensi.

Come investire nell’indice S&P500

Ci sono diversi modi per investire nell’indice S&P500. Come prima cosa bisogna capire che non è possibile fare trading o investimenti direttamente sull’indice, perché un indice in quanto tale non prevede un vero e proprio contratto negoziabile.

Tuttavia esistono degli strumenti che possono essere utilizzati per investire come:

  • ETF
  • Opzioni
  • Future
  • CFD

Gli ETF vengono utilizzati prevalentemente per gli investimenti di medio e lungo termine, per emettere un ETF c’è bisogno di emittente (ovvero un gestore) che lo produce. In modo particolare l’emittente che appunto emette l’ETF con il compito di replicare fedelmente l’andamento dell’indice S&P500, deve creare un portafoglio di titoli azionari che deve avere la stessa ed identica distribuzione percentuale dei titoli presenti nell’S&P500.

Per esempio se il titolo della Apple Inc. oggi pesa per il 6,65% dell’intero indice, ma tra un trimestre peserà il 7%, allora l’emittente dell’ETF dovrà bilanciare le percentuali di tutte le azioni contenute nel paniere per rispondere fedelmente alla distribuzione delle azioni nell’indice.

In seguito il gestore emette l’ETF che può essere negoziato in borsa come i singoli titoli azionari. Per fare un esempio l’ETF più famoso che replica l’indice S&P500 si chiama SPY ed è quotato negli Stati Uniti. Nell’immagine di seguito come appare l’ETF in una piattaforma di trading.

Gli altri strumenti come le opzioni, i futures ei cfd vengono utilizzati dagli operatori per le operazioni di trading. Prima di fare qualsiasi cosa con qualsiasi sottostante dell’indice S&P500 è fondamentale capire pienamente dove si stanno mettendo le mani, quindi oltre alla teoria è fondamentale fare pratica con un conto demo ovvero con soldi virtuali (non veri).

Solo quando si avranno le idee chiare sul funzionamento allora si potrà ambire a fare le prime operazioni. Per esercitarti con subito un conto demo gratuito in modo tale da poter fare pratica sui migliori mercati mondiali con gli strumenti migliori CLICCA QUI.

Concorrenti dell’S&P500

L’indice di cui stiamo parlando non è l’unico in circolazione, infatti solo nel mercato americano ne possiamo individuare almeno altri 3. In modo particolare possiamo individuare il:

  • Dow Jones 30
  • Nasdaq 100
  • Russell 2000

Il Dow Jones Industrial Average è famoso anche per la sua storicità, infatti molte persone che non sono ancora informate sul settore conosco il DJ ma non l’S&P500. Questo indice, così come suggerisce il suo nome, rappresenta i 30 più importanti titoli azionari per il settore industriale.

Il Nasdaq 100 è l’indice della tecnologia, o meglio dei titoli azionari che si occupano di tecnologia. In questo indice si possono trovare le prime 100 società tecnologiche quotate in borsa negli Stati Uniti. Questo indice in particolare ha la peculiarità di essere molto più volatile degli altri indici azionari.

In fine il Russell 2000 è l’indice di mercato composto da 2.000 società a piccola capitalizzazione. Questo indice è spesso utilizzato come benchmark per misurare la performance dei fondi comuni di investimento a bassa capitalizzazione, inoltre molti investitori ritengono che l’ampiezza dell’indice gli dia un vantaggio rispetto agli indici più ristretti di titoli a bassa capitalizzazione.

Riassumendo

L’indice S&P500 comprende 500 principali società statunitensi quotate in borsa, mettendo come elemento cardine primario la capitalizzazione di mercato delle aziende. L’indice è stato lanciato dall’agenzia di rating Standard and Poor’s.

Si tratta di un indice ponderato per il flottante, ovvero che le capitalizzazioni di mercato delle società nell’indice sono rettificate dal numero di azioni disponibili per la negoziazione pubblica. Per via della sua diversificazione, l’S&P 500 è ampiamente considerato uno dei migliori indicatori per le Big Cap americane (società ad alta capitalizzazione), inoltre viene considerato come il punto di riferimento per l’intero mercato azionario mondiale.

Non si può investire direttamente nell’S&P 500 perché è un indice, ma si può investire in uno dei tanti strumenti che lo utilizzano come benchmark come gli ETF e derivati, monitorando la sua composizione e performance. Quando non si ha esperienza con gli investimenti ed il trading sui mercati finanziari, è sempre meglio fare pratica con un conto demo in modo tale da utilizzare solo denaro virtuale e non fare danni per inesperienza.

Gli ETF sull’S&P500 vengono utilizzati anche per la costruzione del proprio fondo pensione, per dei motivi dovuti alla sua diversificazione mentre si tende a dare fiducia all’economia degli Stati Uniti come locomotiva economica e finanziaria del mondo.

Leggi il disclaimer in fondo ad ogni pagina di questo sito, per avere le idee più chiare riguardo i rischi che comportano i mercati finanziari.

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Buon lavoro,
– Ivan

P.S. Ho impiegato diverse ore a scrivere questo articolo al fine di condividere informazioni realmente rilevanti per te. Se hai apprezzato il mio sforzo ti chiedo il favore di condividerlo con i tuoi amici e parenti. E non ti dimenticare di di iscriverti alla lettera del lunedì, in modo tale da avere gratis il mio corso di trading ed investimenti. Grazie!

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