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In questo post ti voglio parlare della mia opinione sulla pensione e del perché non la considero una cosa così sicura.
Ma soprattutto ti voglio parlare del perché questa è stata per me una buona notizia, che mi ha fatto scattare la molla del “pepe al culo” per iniziare a costruire un fondo privato autogestito su cui ho il controllo al 100 %.
Alla fine di questo post scoprirai perché ritengo che la pensione classica non sia più così sicura, come la maggior parte delle persone crede. Ma allo stesso tempo ti offrirò il mio punto di vista per un’alternativa a tutto ciò che riguarda la pensione classica.
Mentre leggi il mio post qui sul blog puoi stare sereno, perché io non ho nessun interesse nel farti fare o non fare un fondo pensione privato, poiché non vendo né sono interessato a farti comprare o vendere, alcun tipo di strumento finanziario.
Hai fatto, tutto ok?

Iniziamo!
La pensione non è sicura
Mentre scrivo questo post sono in Italia, quindi partecipo attivamente versando i contributi al sistema previdenziale italiano. Non posso fare diversamente perché il versamento dei contributi qui è obbligatorio, anche se allo stesso tempo, mi sto costruendo la mia vera pensione (quella alternativa in modo completamente autonomo).
Non sono particolarmente anziano, nel momento in cui scrivo ho 37 anni. Quindi per ora la pensione al massimo la posso vedere con il binocolo, ma questa può essere vista sia come una brutta notizia (mentalità comune), oppure come una buonissima notizia, perché ho una vita davanti per poter crescere come persona e creare in modo massiccio il mio fondo pensione privato.
Ho studiato un po’ la storia della previdenza italiana, quello che mi è subito saltato all’occhio è il fatto che si punta sempre di più a fare lavorare più a lungo le persone e allo stesso tempo pagarle sempre meno.
Poi, presto o tardi, la chiamata del signore che arriva sempre e per tutti ci porterà all’altro mondo. Sia che abbiamo riscosso più soldi di quelli che abbiamo versato, ma anche e molto più facilmente, se abbiamo riscosso meno soldi di quelli che abbiamo versato.
Quindi la mia situazione attuale è questa, devo versare e lo devo fare obbligatoriamente. Ma non mi è dato sapere quando andrò in pensione, con quanto e se ci andrò mai.
Quindi seguendo esclusivamente questa strada sarei stato libero solo da anziano, e non è detto che il mio reddito sarebbe stato poi così tanto dignitoso. Il tutto dopo una vita di lavoro da dipendente estenuante.
Studiata la situazione e solo dopo aver preso coscienza dei fatti, mi sono posto una domanda semplice ma non banale:
Possibile che non ci sia un’altra via di uscita da questa vita?
Esiste un’alternativa
Mi sono messo alla ricerca di un’alternativa, che per forza di cose mi ha portato ad incontrare il mondo dei mercati finanziari. Circa dieci anni fa è iniziato il mio percorso di studio e di ricerca, soprattutto nelle materie di trading online e di investimenti sui mercati finanziari.
In un secondo momento poi mi sono rimesso nel focus della costituzione del mio fondo pensione indipendente. Per poterlo fare ho studiato i sistemi pensionistici degli altri stati, per capire se quello che mi proponeva l’Italia era l’unica alternativa possibile ed immaginabile, o se nel mondo c’era dell’altro.
Indovina un po’ cosa ho scoperto?
Che nel mondo c’era ben altro, e si potevano apprendere ed applicare dei concetti di un livello veramente alto. La nazione il cui modello poteva essere un’ ottima alternativa ed implementazione a quello che stavo già facendo, erano e sono ancora gli Stati Uniti d’America.
Non c’è niente da fare, quando si tratta di soldi e di gestione, i nostri fratelli maggiori americani sono sempre almeno 50 anni avanti a noi. Dicendo questo non penso che siamo un popolo inferiore, ecco non vorrei essere frainteso in questo…
Ma sicuramente quando si toccano i temi del denaro e dell’innovazione, é sempre l’America che detta le regole e le novità. Poi gli europei e gli italiani per quasi ultimi, seguiamo le innovazioni con diversi anni di ritardo.
Il modo di concepire le pensioni in America è ben diverso dal nostro, infatti le pensioni statali sono così minime e riservate a pochi da poter essere considerate trascurabili, sia come spesa per lo stato che come fruizione per i cittadini.
La maggior parte delle pensioni negli U.S.A. sono di tipo privato, infatti esistono delle vere e proprie aziende che lavorano i soldi dei clienti. Queste aziende si chiamano fondi pensione.
Cosa fanno i fondi pensione americani?
Raccolgono la liquidità proveniente dai risparmi dei loro clienti e li lavorano, per offrire dei rendimenti ben più alti della nostra classica pensione italiana.
Inoltre essendo privati, i cittadini che fanno un loro fondo pensione sono padroni di poter ritirare completamente i loro risparmi quando vogliono, o per godersi i loro soldi in massima libertà o per cambiare gestore del fondo pensione.
Gli americani con i soldi hanno sempre ragione?
“Ok Ivan, ma ora sto facendo un po’ di confusione. Ho delle domande!”
Qual è il miglior modello pensionistico?
Quello italiano o quello americano?
Ed io sono qui apposta per rispondere 🙂
Questa è la principale domanda che ci si pone spesso, soprattutto in tempi di crisi. Vediamo quali sono i pro e i contro dei due modelli quello Italiano e quello Americano.
Il modello pensionistico italiano prevede una pensione di base, che è garantita dallo Stato, e una pensione integrativa, che può essere sottoscritta da lavoratori dipendenti e autonomi. La pensione di base è calcolata in base alla retribuzione media degli ultimi anni di lavoro e può essere erogata a partire in genere dai 65 anni di età.
La pensione integrativa è una pensione privata sottoscritta da lavoratori dipendenti e autonomi che integra la pensione di base. È calcolata in base al reddito, ma anche in base ai versamenti effettuali e può essere erogata a partire dai 60 anni di età.
Il modello pensionistico americano prevede una pensione di base, che è garantita dallo Stato e una pensione privata sottoscritta da lavoratori dipendenti e autonomi. La pensione è calcolata in base alla retribuzione media degli ultimi anni di lavoro e può essere erogata a partire dai 65 anni di età.
La verità è che non c’è una risposta univoca a questa domanda tra quale sia il modello pensionistico migliore, tra Italia e Stati Uniti. Ogni sistema ha i suoi pro ed i suoi contro, ma non ti dimenticare che stiamo parlando esclusivamente della pensione statale.
Non tutti i lavoratori hanno la possibilità di sottoscrivere una pensione integrativa, questo accade spesso per discorsi legati al reddito e alle spese che le famiglie devono affrontare per la vita di tutti i giorni.
Ok la risposta migliore in assoluto che posso dare, è che la migliore pensione è quella che uno si può costruire da solo per la sua indipendenza finanziaria. Costruendo quindi il proprio fondo d’investimento autogestito. In un fondo di questo tipo la cosa più semplice, ed economica dal punto di vista delle commissioni e delle spese di gestione, sono gli ETF.
Io costruisco buona parte del mio fondo pensione privato sugli ETF azionari, perché sono convinto del fatto che l’economia mondiale è trainata dalle migliori aziende del mondo. Di conseguenza ho molta fiducia in questi strumenti, anche perché al loro interno prevedono una grande dose di diversificazione.
Per esempio se investo in un ETF che segue l’andamento dell’economia americana, potrei avere all’interno di ogni pezzo del mio ETF anche 500 aziende. Va da se che la diversificazione per azienda è tanta, quindi non metto i miei denari a rischio di fallimento diretto di una singola azienda.
Poi lo faccio anche con titoli singoli e con cripto valute, ma questo non lo consiglio assolutamente soprattutto all’inizio. Perché prevede il fatto di possedere delle conoscenze specifiche parecchio maggiori, rispetto al più semplice ETF.
Quali risultati si possono raggiungere
“Ok Ivan la teoria è tanto bella, ed altrettanto bello è il confronto costruttivo che hai fatto tra Italia e America. Ma li sordi n’dò stanno?”
Ok il discorso potrebbe essere antipatico per chi non è già dentro il mondo degli investimenti, l’ho già accennato prima quando parlavo dei versamenti per la pensione obbligatori, ma che per poter costruire il proprio fondo pensione privato bisogna versare altri soldi nell’account dedicato.
Per favore non mi linciare, sappi che per me è la stessa ed identica cosa. Forse con la differenza che a me piace investire in tutto il mondo del trading.
Ok non è colpa mia, non è colpa tua e di nessun altro. Questi sono i fatti e possono piacere o meno, ma il fatto che una cosa non mi piace di sicuro non cambia i fatti che stanno proprio in questo modo. Quindi dato che si parte da uno svantaggio non indifferente (il fatto di doversi privare di una parte del reddito per poter costruire il proprio fondo autonomo), allora almeno che i risultati siano buoni!
E sono pienamente d’accordo con te!
Vediamo cosa può succedere se si decide di investire sul mercato nel lungo periodo di tempo, partiamo da somme mensili piccole in modo tale che il discorso sia fattibile per quante più persone possibili. Ok?
Ho già fatto un esempio del tutto analogo nel post precedente che ti consiglio di leggere, sia per trarre ispirazione che motivazione: Il motivo per cui devi pensare in grande
Allora ipotizziamo di iniziare a lavorare per costruire il fondo pensione privato da zero, senza il becco di un quattrino come risparmi. Che è una situazione facilmente riscontrabile nella società prettamente consumistica di oggi.
Se vuoi portare la tua formazione ad un livello successivo ed iniziare sin da subito a fare seriamente con gli investimenti ed il trading online, allora devi leggere e studiare necessariamente il mio NUOVO LIBRO.
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Allora decidiamo di risparmiare 200€ al mese per metterli a mercato per i prossimi 30 anni ( il numero di anni può essere superiore o inferiore, in base all’età di chi sta leggendo). Vediamo cosa succede:

Puoi divertirti a fare queste simulazioni con questo strumento gratuito online: Calcolatore di interessi composti (compounding-interest-calculator.com).
Allora tiriamo due righe e facciamo il punto della situazione:
- 200€ al mese per 30 anni sono 72.000€
- Che al 7% di rendimento medio annuo diventano 236.735,42€
Che dici è un bel profitto non credi?
Bene hai notato che ho utilizzato il 7% di rendimento medio annuo, forse non hai capito da dove ho tirato fuori questo numero. Non ti preoccupare che nel prossimo paragrafo capirai esattamente questo 7% e perché non si tratta di un numero tirato fuori a caso dal cilindro.
Il mondo degli ETF
Come prima cosa bisogna sapere che cos’è un ETF, in questo modo possiamo capire da dove viene fuori questo fantomatico 7% annuo. Come ho già detto in questo post: Investire in Azioni: Tutti i segreti, la definizione tecnica che ho dato agli ETF è la seguente:
Gli ETF Exchange Traded Fund sono un particolare tipo di fondo d’investimento, che possono essere negoziati in borsa come delle azioni e che hanno come obiettivo quello di replicare il benchmark al quale si riferiscono.
E da questa definizione è importante capire cosa è un benchmark. Un benchmark è un indice di riferimento, per esempio esiste l’indice S&P 500 è l’indice azionario americano che comprende le migliori 500 società per azioni americane e nel mondo. Si tratta di un indice perché racchiude nella sua essenza l’economia delle aziende americane, quindi se l’S&P 500 sale è perché l’economia sta crescendo.
Ecco un ETF costruito su questo indice non fa altro che andare a mettere nel suo paniere tutte le aziende comprense nell’ S&P 500, quindi il gestore dell’ETF comprerà le azioni comprese nell’indice in modo identico all’indice stesso.
Il 7% viene fuori dal fatto statistico, che questo indice ha reso in via percentuale nell’ultimo secolo circa il 7%. Questo non significa che ogni anno fa il 7% secco, no assolutamente, ci sono stati degli anni in perdita e tanti anni in profitto, la cui media aritmetica è il 7%. Di conseguenza, investendo in questo indice possiamo presumere che il rendimento medio, da qui ai prossimi 30 anni, sarà appunto del 7% circa.
Che è già un’enormità rispetto a quello che ti propongono i fondi di pensione integrativi e vincolati, o i prodotti proposti dai diversi promotori delle banche, che il 7% non lo vedono forse nemmeno con il binocolo.
Tuttavia con una buona dose di studio, applicazione e professionalità si può dare molto di più. Giusto per fare un esempio, io cerco di puntare ad un 20% medio (come ho già detto nel post: Il motivo per cui devi pensare in grande).
Un investimento iniziale di 1000$, con un risparmio mensile di 200$, con un rendimento medio annuo del 20% in 30 anni di attività rende 3.372.626 $, con un deposito di soli 73.000$. Questo è il miracolo dell’interesse composto. Se non sai cos’è l’interesse composto allora ti consiglio di leggere questo articolo: Quanto guadagna il trader più ricco del mondo
Ora vedi il grafico e studia i valori numerici contenuti nelle tab:

Non credi a quello che vedi? Pensi che i valori possono essere sballati o truccati?
Nessun problema, ti invito a provare a fare i tuoi conti da solo con questo ottimo tool che puoi usare gratis online: Calcolatore di interessi composti (compounding-interest-calculator.com)
PEZZO DI ARTICOLO PRESO DAL POST IN QUESTO BLOG PRECEDENTE A QUESTO
Costruire un fondo pensione privato conviene?
A questa domanda posso rispondere solo in maniera onesta, come sempre del resto:
DIPENDE DA TE!
Prima di tutto dipende dalla tua capacità di risparmio, perché se in questo momento della tua vita non hai la possibilità fisica di risparmiare allora questo discorso ovviamente lascia il tempo che trova. In questo caso hai bisogno di imparare a generare reddito, ed in un secondo momento poi imparare a risparmiare per investire.
Ma può dipendere anche da un altro problema, quello del consumismo e delle spese esagerate ma sicuramente evitabili. Dal punto di vista psicologico questa società ci porta a spendere, anche per cose inutili che non ci servono, spesso siamo spinti a spendere per questi oggetti e servizi per raggiungere uno status che non verrà mai veramente raggiunto e che divorerà mese dopo mese tutto il reddito, lasciando il tuo potere a bocca asciutta per niente.
Ecco in questo caso invece bisogna lavorare sulla capacità di risparmiare e di fare un budget, sei fortunato a leggere questo post perché martellerò forte questo argomento poiché è quello che il più delle volte crea problemi in questo senso.
Quindi in questo caso bisogna prima di tutto studiare ed applicare i principi della finanza personale, leggendo questo blog sei nel post giusto. Anzi iscriviti alla newsletter per ricevere la lettera del lunedì con i contenuti inediti, che di certo non ti farà male.
Se invece sei già in grado di risparmiare, di evitare le spese frivole e sei capace di fare un budget ed una ripartizione mensile dei tuoi ingressi monetari, senza spendere in cose che fondamentalmente non ti servono allora certo che per te può essere vantaggioso! Beh hai visto i rendimenti che possono essere raggiunti, risponditi da solo…
Giusto per fare un esempio, nel momento in cui scrivo questo articolo sul blog ho uno smartphone di neanche 200€, che mi permette di fare tutto quello di cui ho bisogno. No, non ho un iPhone 13 (te lo aspettavi?).
Però nel mio conto di investimento eToro, ho un controvalore del titolo Apple Inc. (l’azienda che fa gli iPhone per intenderci), decine e decine di volte superiore al prezzo del mio smartphone.
Quindi non è che non mi piace la Apple, certo come azienda la adoro (è anche la prima per capitalizzazione nel portafoglio del nonno Warren Buffett e non è un caso…), solo che per la mia capitalizzazione attuale preferiscono non spendere circa 1300€ per uno telefono ma comprare le azioni di Apple.
Le azioni rimangono nel mio portafoglio investimento, non sono soggette ad usura, mi pagano un dividendo e se l’azienda continuerà a lavorare come ha sempre fatto è molto probabile che aumentino ancora di valore. Quindi?
Meglio un iPhone dal 1300€ o lo stesso controvalore in azioni?
Io ho scelto la seconda e lo rifarò spero altre 100 volte!
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Questo post è dedicato al tuo miglioramento finanziario e al tuo apprendimento delle materie di Trading ed Investimenti, nonché a tutto ciò che riguarda la tecnologia che cambierà il mondo.
Buon lavoro,
– Ivan
P.S. Ho impiegato diverse ore a scrivere questo articolo al fine di condividere informazioni realmente rilevanti per te. Se hai apprezzato il mio sforzo ti chiedo il favore di condividerlo con i tuoi amici e parenti. E non ti dimenticare di di iscriverti alla lettera del lunedì, in modo tale da avere gratis il mio corso di trading ed investimenti. Grazie!
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